ELMETTO DI PROTEZIONE
L’uso dei dispositivi di protezione individuale è subordinato prioritariamente all’attuazione di misure tecniche e/o organizzative tendenzialmente volte alla totale eliminazione dei rischi alla fonte. Solo nel caso in cui non risulti possibile eliminare il rischio, diventa necessario proteggere l’operatore esposto dotandolo di un idoneo DPI.
L’elmetto è un dispositivo di protezione da utilizzare in ambito lavorativo per la protezione del capo.
Quale usare? Che certificazione richiedere?
Le domande possono essere ribaltate in:
A cosa ti serve l’elmetto?
L’individuazione dell’elmetto idoneo alla situazione di lavoro è di fondamentale importanza. Per ottenere il più elevato grado di accettazione del DPI è essenziale coinvolgere attivamente l’utilizzatore finale in tutte le fasi di selezione.
Il compito del fabbricante è quello di fornire, tramite specifica nota (bugiardino e libretto uso e manutenzione), tutte le informazioni che sono essenziali per permettere all’utilizzatore la scelta del dispositivo più adatto a fornire protezione dal rischio individuale.
Il primo dovere del datore di lavoro è l’esecuzione di specifica valutazione, allo scopo di definire chiaramente la fonte e la natura di tutti i potenziali rischi.
Una volta identificati i rischi, il requisito successivo è considerare e mettere in pratica tutte quelle misure fattibili per l’eliminazione o la riduzione del rischio alla fonte. Gli elmetti di protezione devono essere considerati come ultima misura da intraprendere per proteggere il capo dell’individuo dai rischi sul posto di lavoro. Se il rischio non può essere eliminato o ridotto ad un livello tale da non provocare lesione, il ricorso ad un elemento di protezione è inevitabile ed è necessario avviare la procedura di selezione.
Le norme tecniche (norme UNI EN) definiscono:
- l’elmetto di protezione per l’industria (UNI EN 397) come un copricapo il cui scopo primario è quello di “proteggere la parte superiore della testa dell’utilizzatore contro lesioni che possono essere provocate da oggetti in caduta”;
- l’elmetto copricapo antiurto per l’industria (UNI EN 812) è destinato a “proteggere la testa dell’utilizzatore dalle lesioni causate da un urto della testa contro oggetti duri e immobili”;
- l’elmetto di protezione per Vigili del Fuoco (UNI EN443:2008, UNI EN16471:2015, UNI EN16473:2015) è un copricapo destinato a “garantire la protezione della testa dell’utilizzatore dai pericoli che potrebbero insorgere durante le operazioni condotte dai Vigili del Fuoco”;
- l’elmetto per alpinisti (UNI EN 12492) è un copricapo destinato a “proteggere la testa dell’utilizzatore ad ogni possibile impatto per gli sport di montagna come l’alpinismo, l’arrampicata, la speleologia e lo sci.
Elmetto di protezione per l’industria UNI EN 397
L’elmetto di protezione per l’industria deve comprendere almeno una calotta e una bordatura. I materiali utilizzati devono essere di qualità durevole, ossia le loro caratteristiche non devono subire alterazioni apprezzabili per effetto dell’invecchiamento o modo di impiego ai quali l’elmetto è normalmente soggetto (esposizione al sole, alla pioggia, al freddo, alla polvere, a vibrazioni, contatto con la pelle, col sudore o con prodotti applicati sulla pelle o sui capelli).
Gli elementi dovrebbero essere i più leggeri, senza per questo compromettere la resistenza e l’efficacia. Ogni elmetto di protezione per l’industria, dichiarato conforme ai requisiti della normativa UNI EN 397 , deve portare una marcatura stampata o impressa durevole.
Elmetto copricapo antiurto per l’industria UNI EN 812
L’elmetto copricapo antiurto per l’industria può essere costituito da una calotta liscia che può essere rivestita da un involucro esterno. Il copricapo antiurto deve essere dotato di mezzi in grado di assorbire l’energia di un impatto. I materiali utilizzati dovrebbero essere di qualità durevole ossia le loro caratteristiche non devono subire alterazioni apprezzabili per effetto dell’invecchiamento o modo di impiego ai quali l’elmetto è normalmente soggetto (esposizione al sole, alla pioggia, al freddo, alla polvere, a vibrazioni, contatto con la pelle, col sudore o con prodotti applicati sulla pelle o sui capelli).
I copricapo antiurto dovrebbero essere i più leggeri possibili, senza per questo compromettere la resistenza e l’efficacia di progettazione. Ogni copricapo antiurto, dichiarato conforme ai requisiti della normativa UNI EN 812, deve portare una marcatura durevole stampata o impressa.
Elmetto per la lotta contro l’incendio in edifici e in altre strutture UNI EN443:2008
Per assicurare una protezione ancora maggiore dei Vigili del Fuoco, la norma EN443:2008 ha esteso i requisiti di sicurezza agli elmetti, tra i requisiti principali che devono essere soddisfatti figurano: assorbimento di urti e colpi, efficacia e resistenza del sistema di fissaggio, stabilità laterale, stabilità dell’isolamento elettrico, resistenza alla penetrazione, al calore e alla fiamma, schermo visore e protezione del viso.
Elmetto per la lotta contro l’incendio boschivo e/o di vegetazione UNI EN 16471:2015
Per la lotta agli incendi boschivi e/o di vegetazione sono necessari altri requisiti rispetto alla lotta contro gli incendi in edifici o altre strutture. I requisiti determinanti per gli elmetti in questo caso sono la protezione della testa contro il calore e le fiamme e l’assorbimento di colpi.
Elmetto per soccorsi tecnici UNI EN 16473:2015
La funzione principale degli elmetti per soccorsi tecnici è la protezione della testa contro i pericoli elettrici, meccanici e chimici. Deve essere inoltre garantita la protezione termica.
Elmetto per alpinista UNI EN 12492
Un casco deve proteggere la testa da possibili cadute e/o impatti contro colpi contundenti, oggetti o anche contro altre persone. In particolare il casco deve proteggere l’utilizzatore da eventuali cadute di sassi ma anche proteggere da possibili colpi e graffi contro le pareti rocciose e durante le scalate da gravi traumi.
Il casco da alpinismo deve minimizzare l’energia di impatto che caratterizza uno scontro tra corpi o oggetti in movimento. Per questa funzionalità i caschi sono realizzati con particolari caratteristiche che mirano a fare assorbire al casco l’energia di impatto, trasferendo alla testa meno energia possibile. La ricerca tecnologica ha portato allo sviluppo di particolari materiali che ottimizzano l’assorbimento di energia di impatto. Oggi i materiali più utilizzati nella costruzione di caschi da alpinismo è il polistirene espanso, ovvero polistirolo ad alta densità, indicato con la sigla EPS.
I caschi da alpinismo sono oggi realizzati in due modalità costruttive fondamentali:
1.- caschi detti a iniezione detti anche “ibridi”: caschi con interno il polistirene e guscio esterno in materiale plastico duro (di solito ABS); la parte in polistirene è limitata alla zona superiore della calotta interna. Il è casco realizzato con la tecnica industriale dello stampaggio a iniezione. Questi caschi hanno il vantaggio di avere il guscio esterno in materiale duro che resiste bene a piccoli colpi senza deformarsi e ammaccarsi. Per colpi e impatti più importanti entra in scena la parte interna in EPS (polistirene) che assorbe l’energia del colpo.
2.- caschi detti in “moulding” o semplicemente caschi in polistirolo: caschi con interno in polistirene e rivestimento esterno in materiale leggero come il policarbonato; l’intero casco è costruito in polistirolo, cioè la barriera protettiva, che direttamente assorbe l’energia, ricopre l’intera superficie del casco. Il mould (stampato) viene costruito tramite la fusione di una calotta in policarbonato e una in EPS. Questi caschi hanno il vantaggio di proteggere anche da forti impatti laterali e risultano molto leggeri.
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buongiorno volenvo ringraziarvi, ho preso un casco da Lubi Service di quelli per soccorsi tecnici e la vs guida mi è servita molto, grazie