Cosa sono gli spazi confinati?
Negli ultimi anni si è assistito al sempre più frequente verificarsi di incidenti sul lavoro mortali in ambienti sospetti di inquinamento o confinati spingendo il Governo ad emanare leggi specifiche inerenti questi casi.
Dal 14 Settembre 2011 con il D.P.R. n°177 si è iniziato ad individuare ed evidenziare il bisogno di regolamentare tutti quei lavori classificabili come “Lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati”.
Gli ambienti confinati sono luoghi caratterizzati dalla dinamicità dei rischi che si possono verificare definibili come “eventi infortunistici a grappolo” (più persone in momenti successivi).
Possono essere spazi chiusi o parzialmente chiusi, in cui si svolgono interventi di manutenzione, lavori edili ecc... Nella redazione del D.V.R. (previsto dall’art. 28 del D.Lgs 81/08), Documenti di valutazione dei Rischi, per tutti i lavori classificabili come spazi confinati risulta quindi superficiale e insufficiente fare una valutazione dei rischi sui quali è sottoposto il lavoratore standardizzando o generalizzando il contesto lavorativo, ma bensì bisognerebbe analizzare accuratamente la conformazione specifica dei luoghi su cui si andrà ad operare di volta in volta.
Nel Decreto Legislativo n°81 del 2008 possiamo trovare indicazioni sull’obbligo di analisi preventiva dei luoghi di lavoro in cui di andrà ad intervenire poiché potrebbero essere già presenti in molti casi prima dell’ingresso dei lavoratori, oppure derivanti dalle attività svolte nell’ambiente confinato, la presenza di sostanze pericolose, ventilazione limitata o assente o altri rischi, che possono verificare infortuni gravi o mortali.
Si riporta l’articolo 66 del D.Lgs 81/08:
“È vietato consentire l’accesso dei lavoratori in pozzi neri, fogne, camini, fosse, gallerie e in generale in ambienti e recipienti, condutture, caldaie e simili, ove sia possibile il rilascio di gas deleteri, senza che sia stata previamente accertata l’assenza di pericolo per la vita e l’integrità fisica dei lavoratori medesimi, ovvero senza previo risanamento dell’atmosfera mediante ventilazione o altri mezzi idonei. Quando possa esservi dubbio sulla pericolosità dell’atmosfera, i lavoratori devono essere legati con cintura di sicurezza, vigilati per tutta la durata del lavoro e, ove occorra, forniti di apparecchi di protezione. L’apertura di accesso a detti luoghi deve avere dimensioni tali da poter consentire l’agevole recupero di un lavoratore privo di sensi.”
Molti infortuni che si sono verificati in presenza di spazi confinati sono stati causati principalmente da:
- Eventi infortunistici a grappolo (più persone in momenti successivi);
- Assenza o non corretta valutazione dei rischi (D.V.R.);
- Mancata formazione specifica del lavoratore sugli spazi confinati;
- Mancanza dell’organizzazione all’interno dell’azienda della gestione delle emergenze;
Analizzare gli infortuni avvenuti su spazi confinati da Agosto 2006 ad oggi, risultano più di 50 casi, su questi la maggior parte sono determinati per esalazioni e asfissia.
Redigere un Documento di Valutazione dei Rischi specifico, o comunque uno studio preventivo dei luoghi temporanei di lavoro, oltre che evitare l’infortunio può salvare la vita ai lavoratori.
Normativa di riferimento: Secondo quanto disposto dal D.Lgs.81/2008 artt.66 e 121 del punto 3, Allegato IV e dal D.P.R.14 settembre 2011 n.177.
Tags: